Che cos’è il codice univoco e a cosa serve
Il codice univoco è un codice alfanumerico di sei caratteri indispensabile per la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione (PA).
Chiamato anche codice univoco d’ufficio (CUU) o codice IPA, identifica in modo univoco l’ufficio pubblico destinatario della fattura e consente al sistema di interscambio (SDI) di recapitarla correttamente. Quando si emette una fattura verso enti pubblici – come scuole, Regioni o Comuni – è obbligatorio inserire il codice univoco: una fattura priva di questo identificativo viene infatti scartata dallo SDI e non viene consegnata al destinatario.
Bisogna tener presente che un ente pubblico può avere più codici univoci, nel caso in cui sia composto da più uffici e centri di spesa. In questo caso, per individuare il codice IPA corretto da usare nell’emissione della fattura elettronica è possibile consultare l’elenco disponibile sul portale IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni).
Codice univoco e codice SdI: due concetti distinti
Spesso si usa erroneamente l’espressione “codice univoco SDI”, ma si tratta di un termine improprio. Allo stesso modo, non è corretto parlare di “codice univoco di 7 cifre” o pensare che esista un codice univoco per privati: il codice univoco e il codice SDI sono due identificativi diversi e servono a scopi distinti.
Vediamo quali sono le principali differenze tra codice univoco e codice SDI:
- Codice univoco PA e codice SDI: destinatari diversi
Il codice univoco si usa solo per le fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione, mentre il codice SDI (o codice destinatario) è impiegato per lo scambio di fatture tra soggetti privati, sia in ambito B2B che B2C.
- IPA codice univoco e SDI: destinatario unico vs canale di consegna
Il codice univoco è composto da sei caratteri alfanumerici e identifica in modo univoco un ufficio pubblico destinatario, consentendo al sistema di interscambio (SDI) di recapitarvi la fattura. Il codice SDI, invece, è formato da sette caratteri e non identifica un singolo soggetto, ma un canale di consegna: può quindi essere condiviso da più utenti dello stesso servizio di fatturazione elettronica senza che ciò metta a rischio la sicurezza dei dati trasmessi.
- Codici per soggetti privati e clienti esteri
In alcuni casi può essere necessario emettere una fattura elettronica verso soggetti che non possiedono né un codice univoco né un codice SDI. Se il destinatario è un cittadino privato, la fattura è considerata valida inserendo come codice destinatario sette zeri (0000000). Diversamente, se il cliente risiede all’estero – in territorio UE o extra-UE – la fattura dovrà riportare come codice destinatario sette “X” (XXXXXXX).
Come si ottiene il codice univoco
Il codice univoco per la fatturazione elettronica viene attribuito automaticamente al termine della procedura di accreditamento presso l’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA).
L’accreditamento consente agli Enti di essere inseriti nella banca dati dell’IPA, che raccoglie e rende pubbliche informazioni ufficiali. È responsabilità degli Enti stessi garantire che i dati siano corretti e sempre aggiornati.
Possono accreditarsi e ottenere il codice univoco:
- pubbliche amministrazioni, tra cui scuole, università, regioni, province, comuni, camere di commercio e altre amministrazioni statali o locali;
- enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, inclusi quelli ricompresi nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione;
- società in conto economico consolidato, cioè unità istituzionali appartenenti al settore delle Amministrazioni Pubbliche (Settore S13 – SEC), pubblicato annualmente da ISTAT, con natura giuridica privata o di ente pubblico economico;
- stazioni appaltanti, ovvero amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori di appalti pubblici accreditati all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA) gestita da ANAC;
- gestori di pubblici servizi, ossia enti che erogano servizi alla collettività.
L’accreditamento è necessario necessario non solo per la fatturazione elettronica, ma anche per censire e rendere disponibili informazioni obbligatorie come: domicili digitali, aree organizzative omogenee, nodi di smistamento ordini e nominativi dei responsabili della Transizione al Digitale.
Per completare la procedura, l’Ente deve disporre di:
- una casella PEC;
- un certificato di firma digitale contenente l’identificativo dell’Ente/azienda nel campo organization, rilasciato da un’autorità di certificazione accreditata da AgID;
- una modalità operativa utile all’apposizione della firma.
Il certificato deve essere intestato al rappresentante legale o alla persona che ricopre l’incarico di vertice dell’Ente.
Dove si trova il codice univoco
Il codice univoco è essenziale per inviare correttamente una fattura elettronica, soprattutto perché alcuni enti pubblici possono avere più uffici, ciascuno con un proprio codice. Infatti, il CUU (Codice Univoco Ufficio) viene assegnato a ciascun ufficio della pubblica amministrazione. Di conseguenza, per enti con più sedi, ogni ufficio avrà un codice diverso.
Se l’amministrazione non fornisce direttamente il codice, è possibile recuperarlo facilmente tramite il sito IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni). Questo registro ufficiale contiene i domicili digitali e altre informazioni utili degli enti, come l’indirizzo PEC, l’indirizzo della sede e i servizi di fatturazione.
Per trovare il codice univoco, basta accedere alla sezione Consultazione e all’area Fatturazione Elettronica del sito. Dopo aver compilato il modulo di ricerca, il sistema restituisce tutte le informazioni necessarie per completare la fattura, incluso il codice univoco dell’ufficio destinatario.
Il form non permette di cercare il codice univoco tramite Partita IVA, poiché non tutti gli enti pubblici ne possiedono una.
FatturePlus di Namirial: la soluzione completa per la fatturazione elettronica
Dopo aver chiarito le differenze tra codice univoco e codice SDI, risulta evidente quanto sia importante usare un sistema di fatturazione elettronica affidabile, in grado di assicurare che le fatture vengano trasmesse senza errori, riducendo rischi di scarto o ritardi nei pagamenti.
FatturePlus è la soluzione web di Namirial che semplifica l’intero processo di fatturazione elettronica, permettendo di creare, inviare e conservare le fatture in modo sicuro e conforme alla normativa, gestendo tutte le informazioni necessarie per garantire la corretta trasmissione senza errori.
Il software consente di monitorare in modo semplice e immediato ogni singola operazione:
- consente sia la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione che tra privati (B2B);
- si adatta perfettamente alle esigenze di una piccola impresa, di un professionista o di un commercialista che assiste contemporaneamente più clienti;
- dialoga con il sistema di interscambio in modo immediato e automatizzato;
- gestisce sia il ciclo attivo sia quello passivo, e consente di generare fatture ordinarie, semplificate, e parcelle;
- permette di aggiungere la firma elettronica automatica a ogni invio;
- gestisce le anagrafiche clienti, fornitori e prodotti e le tabelle delle aliquote IVA;
- permette di visualizzare l’andamento economico della propria attività: fatture emesse e ricevute, incassi e pagamenti;
- offre la possibilità di emettere fatture ordinarie e semplificate in PDF;
- consente di personalizzare le fatture con logo e intestazione;
- assicura un’ottima esperienza per l’utente grazie a un’interfaccia web chiara e funzionale;
- consente di dare accesso separato al proprio commercialista, grazie alla delega della fatturazione elettronica.
Inoltre, con l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche ai contribuenti in regime forfettario, Namirial ha sviluppato una soluzione dedicata che semplifica l’emissione e la ricezione delle fatture, la gestione degli scontrini elettronici e dei pagamenti tramite POS.







