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Sostituto d’imposta: chi è, cosa fa e quali sono gli obblighi

Il sostituto d’imposta è il soggetto incaricato per legge di trattenere e versare le imposte al posto del contribuente. I suoi compiti principali comprendono l’applicazione delle ritenute fiscali sui redditi corrisposti, il versamento delle imposte nei termini stabiliti e la predisposizione della documentazione fiscale obbligatoria, come la Certificazione Unica e il modello 770.
Sostituto d'imposta: chi è, cosa fa e quali sono gli obblighi
Tempo di lettura: 3 minuti

Indice dei contenuti

Il ruolo del sostituto d’imposta nel sistema fiscale italiano

Il sostituto d’imposta è un soggetto – persona fisica o giuridica – incaricato per legge di trattenere le imposte dovute da altri contribuenti e versarle direttamente all’Erario. In altre parole, il sostituto d’imposta si sostituisce al contribuente nei rapporti con l’amministrazione finanziaria, alleggerendolo da una parte rilevante degli obblighi fiscali.

Questo meccanismo consente allo Stato di incassare le imposte in modo più tempestivo e strutturato, riducendo il rischio di evasione. Il sostituto ha quindi una funzione non solo operativa, ma anche strategica per il buon funzionamento del sistema fiscale.

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Sostituti d’imposta: chi può rivestire questo ruolo

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente (DPR 600/73), possono assumere il ruolo di sostituti d’imposta soggetti sia pubblici che privati. Tra i principali:

  • società di capitali e società di persone residenti in Italia;
  • enti, commerciali e no, residenti in Italia;
  • persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano attività professionali o imprenditoriali, residenti in Italia;
  • associazioni non riconosciute, consorzi, condomìni e trust residenti;
  • enti e società non residenti con stabile organizzazione in Italia, oppure soggetti a tassazione in Italia per i redditi prodotti nel nostro Paese.

Sostituti di imposta: datori di lavoro, banche, INPS

Tra i principali sostituti di imposta rientrano i datori di lavoro, le banche e l’INPS.

datori di lavoro, pubblici o privatitrattengono mensilmente le imposte sui redditi da lavoro dipendente: si tratta dell’IRPEF e delle relative addizionali regionali e comunali. Tali importi vengono poi versati all’erario, sollevando il lavoratore dall’onere del pagamento diretto.

Le banche, invece, agiscono come sostituti di imposta nel caso di redditi di capitale, come gli interessi maturati su conti correnti, obbligazioni o altri strumenti finanziari.

L’INPS, infine, è il sostituto d’imposta per i pensionati. Trattiene le imposte direttamente sull’assegno mensile e provvede al versamento all’Agenzia delle Entrate.

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Sostituti di imposta: i principali obblighi fiscali

Chi assume il ruolo di sostituto d’imposta è tenuto a rispettare obblighi precisi:

  • operare le ritenute fiscali a titolo d’imposta o di acconto, sui redditi corrisposti;
  • effettuare i versamenti delle ritenute entro i termini stabiliti;
  • rilasciare la Certificazione Unica (CU) ai soggetti cui sono stati erogati i redditi;
  • trasmettere telematicamente le CU all’Agenzia delle Entrate;
  • presentare il modello 770, che riepiloga tutte le ritenute effettuate e versate nell’anno fiscale.

Certificazione Unica: il documento chiave del rapporto tra contribuente e sostituto

Uno degli obblighi principali del sostituto d’imposta è quello di rilasciare la Certificazione Unica (CU) al soggetto che ha percepito il reddito.

Si tratta di un documento fiscale fondamentale, che riepiloga tutti gli importi corrisposti durante l’anno – stipendi, pensioni, compensi – e le relative ritenute fiscali operate. La CU rappresenta la prova che il sostituto ha trattenuto correttamente le imposte e le ha versate all’Erario.

La Certificazione Unica deve essere consegnata al titolare del reddito entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui tale reddito è stato percepito, e contemporaneamente deve essere trasmessa in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

Per il contribuente, la Certificazione Unica è uno strumento essenziale per verificare che tutto sia stato eseguito correttamente e per compilare la dichiarazione dei redditi, in particolare il modello 730.

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Dichiarazione dei redditi: il ruolo del sostituto d’imposta nel 730

Nel sistema fiscale italiano, anche quando esiste un sostituto d’imposta, il contribuente resta comunque responsabile della presentazione della propria dichiarazione dei redditi, attraverso il modello 730 – nel caso di dipendenti e pensionati – o degli altri modelli previsti dalla normativa.

Nel modello 730, la presenza del sostituto d’imposta è centrale. Anche se il contribuente resta titolare dell’obbligo dichiarativo, una parte rilevante della gestione operativa – trattenute e versamenti – è affidata al sostituto.

Di seguito riportiamo, alcuni aspetti fondamentali legati a questo meccanismo.

1. Ritenute corrette: una responsabilità condivisa

Il sostituto d’imposta deve calcolare e trattenere l’imposta nella misura prevista dalla legge. Tuttavia, il contribuente ha il dovere di verificare che le ritenute operate siano effettivamente corrette e coerenti con quanto dichiarato. Una trattenuta errata può generare squilibri, portando a conguagli inattesi o richieste di pagamento da parte del Fisco. Per questo motivo, è essenziale confrontare i dati contenuti nella Certificazione Unica con le buste paga e altri documenti.

2. Rimborso 730: è il sostituto a pagare

Quando dalla dichiarazione emerge un credito d’imposta, il rimborso 730 viene erogato direttamente dal sostituto, se presente e correttamente indicato, senza che il contribuente debba presentare nessuna richiesta.

3. Imposte a debito: come vengono versate

Se dal modello 730 risulta un debito d’imposta, l’importo viene direttamente trattenuto dalla busta paga o dalla pensione e versato all’erario da parte del sostituto. Il contribuente può scegliere se pagare in un’unica soluzione oppure a rate. 

4 . Rimborso 730: quando il sostituto manca

Quando il sostituto d’imposta non c’è, ad esempio perché al momento della presentazione del 730 non si è più lavoratori dipendenti, in caso di rimborso, questo viene gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate, con tempi più lunghi.

Se, invece, dalla dichiarazione dei redditi emerge un debito da pagare, in assenza di sostitutoil contribuente deve provvedere autonomamente al versamento tramite modello F24.

Il modello 770 e la trasparenza dei sostituti d’imposta

Un altro documento importante che deve essere compilato dal sostituto d’imposta è il modello 770.

Il modello 770 è una dichiarazione annuale che riporta tutte le ritenute effettuate, i relativi versamenti e gli importi erogati nel corso dell’anno.

Il 770 deve essere inviato dal sostituto d’imposta all’Agenzia delle Entrate esclusivamente per via telematica entro il 31 ottobre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono i dati in esso contenuti.

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