Codice tributo 9001: cos’è e quando viene richiesto
Ricevere una lettera dall’Agenzia delle Entrate non è mai piacevole, soprattutto se contiene una richiesta di pagamento. In questi casi, spesso compare il codice tributo 9001, un numero che può mettere in allarme chi non è esperto di fisco.
Questo codice si riferisce ai debiti fiscali derivanti da controlli automatici dell’Agenzia delle Entrate, come previsto dagli articoli 36-bis del DPR 600/1973 e 54-bis del DPR 633/1973.
L’Agenzia delle Entrate può effettuare due tipi di controlli: quelli automatici, che servono a verificare la corrispondenza dei dati dichiarati con quelli in possesso dell’Agenzia, e quelli non automatici. Questi ultimi prevedono un’analisi più approfondita e discrezionale, che può portare all’esame di documenti aggiuntivi come contratti, documentazione bancaria e fatture elettroniche, per accertare la reale correttezza dell’imposizione fiscale.
Il codice tributo 9001 riguarda esclusivamente i controlli automatici. Quando viene rilevata una difformità, ad esempio una detrazione fiscale non spettante o un versamento mancante, il contribuente riceve un avviso bonario: non si tratta, quindi, di un atto impositivo.
Autotutela o pagamento con 9001 codice tributo
A questo punto il contribuente ha davanti a sé due strade:
- pagare l’importo dovuto usando il codice tributo 9001;
- oppure contestare l’addebito, se ritenuto errato.
Nel primo caso, bisogna provvedere al pagamento mediante il modello F24 e l’uso del codice 9001, mentre nel secondo caso bisogna consegnare una richiesta di autotutela all’Agenzia delle Entrate:
- mediante il canale di assistenza Civis, se il contribuente è abilitato ai servizi telematici Fisconline ed Entratel;
- con una Pec, all’indirizzo dell’ufficio indicato nella comunicazione di irregolarità;
- di persona presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate competenti territorialmente, dopo aver preventivamente prenotato un appuntamento online;
- telefonicamente, mediante il centro di assistenza multicanale dell’Agenzia, chiamando al numero 848.800.444 da rete fissa oppure 0696668907 se si chiama da cellulare.
La contestazione dell’addebito è una procedura gratuita e, se accolta, può bloccare il pagamento richiesto dall’Agenzia. Naturalmente, bisogna presentare tutta la documentazione valida a supporto delle proprie ragioni.
Codice 9001: come e quando effettuare il versamento
Per le comunicazioni elaborate dal 1° gennaio 2025, il contribuente ha 60 giorni di tempo per effettuare il versamento di quanto dovuto con il codice tributo 9001. In questo modo beneficia dell’applicazione di una sanzione ridotta a 1/3 di quella ordinariamente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte.
Nell’ipotesi in cui è stato inviato avviso telematico all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, il termine per effettuare il pagamento e fruire della sanzione ridotta è ampliato a 90 giorni, decorrenti dalla data di trasmissione telematica dell’avviso.
Per le somme dovute sui redditi soggetti a tassazione separata, non si applicano né interessi né sanzioni, se il pagamento avviene entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.
Se il pagamento non avviene entro i termini previsti, il debito dovuto dal contribuente viene iscritto a ruolo. In tal caso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione emette una cartella esattoriale e, in caso di ulteriore mancato pagamento, potrà avviare la procedura per ottenere la riscossione forzata dell’importo dovuto.
Tributo 9001 e rateizzazione: come funziona
L’Agenzia delle Entrate permette di rateizzare il debito derivante dalla comunicazione di irregolarità, fino a un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo.
La prima rata deve essere versata:
- entro 60 giorni dalla data di ricevimento dell’avviso bonario;
- entro 30 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione degli esiti della liquidazione dell’imposta sui redditi soggetti a tassazione separata;
- entro 90 giorni dalla data in cui l’avviso telematico è reso disponibile all’intermediario che ha predisposto la dichiarazione.
Le rate successive alla prima devono essere versate entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre.
Ogni rata successiva alla prima comporta anche il pagamento di interessi di dilazione. Questi però, non vanno versati con il codice tributo 9001, bensì con il codice tributo 9002.
Codice 9001: come compilare il modello F24
All’avviso inviato dall’Agenzia delle Entrate è allegato un modello F24 precompilato. La soluzione migliore è usare questo modello per effettuare il versamento, in modo da evitare eventuali errori di compilazione. In ogni caso, è bene capire qual è il significato dei vari campi:
- sezione Erario: è quella dove va inserito il codice tributo 9001;
- colonna “Rateazione”: si inserisce in formato NNRR (es. 0106 per indicare la prima di sei rate);
- colonna “Anno di riferimento”: va indicato l’anno a cui si riferisce l’imposta contestata;
- colonna “Importo a debito versato”: indica l’importo da pagare, in un’unica soluzione o per rata.
Per chi è titolare di partita IVA, il versamento deve avvenire esclusivamente tramite canali telematici.
Codice tributo 9001: ravvedimento operoso
Il mancato pagamento della prima rata entro 60 giorni porta automaticamente a perdere il diritto alla rateizzazione. Lo stesso accade nel caso di una rata diversa dalla prima, non pagata entro il termine di 90 giorni.
Quando si verifica una di queste situazioni, gli importi residui vengono iscritti a ruolo con relativi interessi e sanzioni.
Nel caso di pagamento in ritardo delle rate successive alla prima è possibile evitare l’iscrizione a ruolo mediante il ravvedimento operoso che deve essere fatto entro il termine di 90 giorni.
Sono previste anche delle ipotesi di lieve inadempimento (come, ad esempio, il versamento della prima rata con un ritardo non superiore a 7 giorni o il pagamento di una frazione della rata non superiore al 3% e, in ogni caso, a 10.000 euro). In questi casi non si decade dal beneficio della rateizzazione, ma vi è l’iscrizione a ruolo delle somme dovute compresi interessi e sanzioni. Tale iscrizione può essere evitata mediante il ravvedimento operoso.
Ricordiamo che il ravvedimento operoso è una procedura che consente di regolarizzare spontaneamente la propria posizione attraverso il pagamento di quanto dovuto, di una sanzione ridotta e degli interessi.
Qualora ci si avvalga del ravvedimento operoso, il versamento delle sanzioni e degli interessi deve essere effettuato usando rispettivamente i codici tributi 8929 e 1980.