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Codice Ateco: cos’è e come influisce sulla gestione del business

Il codice ATECO serve a classificare le attività economiche e incide direttamente su gestione, fiscalità e sviluppo dell’impresa.
Codice Ateco: cos’è e come influisce sulla gestione del business
Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dei contenuti

Il codice ATECO: la chiave per definire l’identità economica dell’impresa

Ogni attività economica, dal piccolo artigiano alla grande società, deve essere identificata in modo chiaro per definirne la natura e il settore operativo. È proprio qui che entra in gioco il codice ATECO, il sistema di classificazione adottato a livello nazionale che descrive con precisione l’attività svolta da un soggetto economico.

La sua importanza è fondamentale: il codice attività ATECO, infatti, non solo indica che cosa fa esattamente l’impresa o il libero professionista, ma ha anche implicazioni rilevanti su elementi chiave come fiscalità, contributi e adempimenti amministrativi che regolano il modello di business.

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Cos’è il codice ATECO e qual è la sua struttura

Il codice ATECO è composto da una sequenza alfanumerica, dove ogni combinazione identifica in modo univoco una specifica attività economica.

La sua struttura è organizzata in modo gerarchico: la classificazione parte dai macrosettori economici più generali (come agricoltura, estrazione di minerali, attività manifatturiere) e si articola progressivamente in livelli sempre più dettagliati, fino a descrivere con precisione la singola attività esercitata.

Ad esempio, un’azienda che vende al dettaglio frutta e verdura fresca usa il codice ATECO 47.21.01, così articolato:

  • 47 identifica le attività di commercio al dettaglio;
  • 21 indica, tra tutte le attività di commercio al dettaglio, quelle che hanno per oggetto frutta e verdura;
  • 01 restringe ancora di più il campo alla sola vendita di prodotti freschi.

Se, invece, l’attività è “vendita al dettaglio di frutta e verdura secca e conservata”, i primi 4 caratteri sono gli stessi, mentre gli ultimi due diventano 02 (47.21.02).

La suddivisione granulare del codice ATECO permette quindi di identificare con estrema precisione l’ambito operativo dell’azienda.

Codice ATECO e ISTAT: l’ente di riferimento per la classificazione

L’elenco dei codici ATECO è fissato dall’ISTAT che li usa per elaborare delle statistiche a livello nazionale.

L’ente si occupa inoltre di aggiornarli periodicamente, in modo da riflettere le trasformazioni del panorama economico. Il codice ATECO è quindi uno strumento dinamico che evolve insieme all’economia.

La versione più recente è quella del codice ATECO 2025, entrata in vigore il primo aprile di quest’anno e nata dalla necessità di adeguarsi ai nuovi modelli di business, come l’economia digitale, che nelle classificazioni precedenti non trovavano una chiara collocazione

L’obiettivo dell’ISTAT è garantire che la classificazione sia sempre aggiornata, accurata e rappresentativa della realtà economica.

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Le implicazioni del codice ATECO sulla gestione aziendale

Oltre a rappresentare uno strumento di classificazione per l’ISTAT, il codice ATECO esercita un’influenza diretta e significativa su ogni aspetto operativo e amministrativo di un’impresa o di un lavoratore autonomo.

La sua corretta identificazione è fondamentale per l’inquadramento fiscale. Ad esempio, per chi aderisce al regime forfettario, il codice ATECO è il parametro cruciale per la determinazione del coefficiente di redditività applicabile, incidendo in modo significativo sul calcolo dell’imponibile e, di conseguenza, sull’ammontare delle imposte e dei contributi previdenziali da versare.

In ambito previdenziale, questo codice stabilisce anche l’ente di riferimento per l’iscrizione. Ad esempio, i codici che identificano attività commerciali o artigianali conducono all’iscrizione alle relative Gestioni INPS (Commercianti o Artigiani), mentre i codici che classificano professioni regolamentate con Albo indirizzano verso le Casse Previdenziali private di categoria. I professionisti senza Cassa previdenziale, invece, sono tenuti a iscriversi alla Gestione Separata INPS.

Il codice ATECO è spesso il criterio selettivo per la partecipazione a bandi pubblici, l’ottenimento di contributi o di incentivi fiscali a livello statale o europeo, pensati per sostenere specifiche categorie economiche.

Non meno rilevante è il suo ruolo per la conformità normativa e la sicurezza: molte attività necessitano di licenze o permessi amministrativi (come autorizzazioni per il commercio o per la gestione dei rifiuti), che sono rilasciati solo in base al codice ATECO dichiarato.

Inoltre, il codice ha un impatto essenziale sulle risorse umane e sulla sicurezza sul lavoro. Esso determina il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) che l’azienda deve adottare per i propri dipendenti, garantendo così il trattamento economico e normativo appropriato per il settore.

Infine, il codice ATECO è usato da enti come l’INAIL per la valutazione dei rischi aziendali, definendo le misure di sicurezza obbligatorie necessarie per tutelare i lavoratori in funzione della tipologia di attività svolta.

Come trovare il giusto codice ATECO

La ricerca del codice ATECO più adatto alla propria attività è un passaggio fondamentale per chiunque apra una partita IVA, poiché da questa scelta dipendono molti aspetti della gestione futura.

Per individuare il codice ATECO, è possibile usare i seguenti strumenti:

  • il sito dell’ISTAT, su cui è possibile consultare direttamente l’elenco dei codici ATECO;
  • il portale ATECO Infocamere, dove è possibile effettuare una ricerca per codice attività o navigare attraverso l’elenco di tutte le categorie.

È importante ricordare che un’impresa o un lavoratore autonomo può avere più codici ATECO: uno principale, che identifica l’attività prevalente, e uno o più codici secondari, riferiti ad attività complementari o accessorie.

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L’attribuzione del Codice ATECO

L’ente che formalmente attribuisce il codice ATECO è l’Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni fornite dal contribuente al momento dell’apertura della Partita IVA, operazione che si perfeziona con la compilazione del modello AA9/12 (per le persone fisiche) o del modello AA7/10 (per le società).

Il modello può essere consegnato direttamente a mano presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, è possibile inviarlo tramite raccomandata, assicurandosi di allegare una fotocopia del documento di identità del dichiarante per confermare l’autenticità della richiesta. La via più rapida e comoda è, tuttavia, la trasmissione direttamente on line, accedendo ai servizi telematici dell’Agenzia.

I soggetti che sono obbligati anche all’iscrizione presso il Registro delle Imprese (società di capitali o di persone e ditte individuali) devono adottare esclusivamente lo strumento della Comunicazione Unica (ComUnica).

Come verificare il proprio codice ATECO

Se l’attività è già avviata e si vuole conoscere il codice ATECO, esistono varie soluzioni.

Il metodo più diretto consiste nel consultare il certificato di attribuzione della Partita IVA rilasciato dall’Agenzia delle Entrate.

La verifica del codice ATECO può essere effettuata anche accedendo, tramite la propria identità digitale, al Cassetto Fiscale presente nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate. Nella sezione “Dati anagrafici” viene riportato il codice ATECO prevalente, mentre eventuali codici relativi ad attività secondarie sono indicati nella sezione “Altre attività”.

Per le imprese individuali e le società il codice è indicato anche nella visura camerale rilasciata dalla Camera di Commercio. La visura può essere consultata attraverso il sito Impresa Italia.

Inoltre, il portale www.registroimprese.it offre un servizio di ricerca gratuita dove, a seguito della consultazione per denominazione, l’informazione sui codici ATECO dichiarati è visibile gratuitamente prima di procedere all’eventuale acquisto della visura completa a pagamento. Pur non trattandosi di una ricerca del Codice ATECO tramite Partita IVA, lo strumento è utile se si desidera conoscere l’attività principale svolta da terzi.

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Come cambiare il codice ATECO

Nel corso della vita di un’impresa o di un lavoratore autonomo, può rendersi necessario modificare il codice ATECO, ad esempio quando l’attività svolta subisce un cambiamento significativo. Altre volte può essere necessario aggiungere, al codice principale, ulteriori codici ATECO se l’impresa amplia le attività o i servizi offerti ai propri clienti.

In entrambi i casi è necessario seguire specifiche procedure:

  • per i lavoratori autonomi e i professionisti, effettuare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate usando il modello AA9/12 o AA7/10;
  • per le imprese individuali e le società, comunicare la variazione alla Camera di Commercio tramite il Registro delle Imprese, attraverso il portale “ComUnica”.

Queste operazioni sono indispensabili per assicurare che l’attività sia coerente sotto il profilo fiscale, amministrativo e statistico.

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